Fonte: ruvoviva.it
I paesaggi bucolici della Murgia, un tempo simboli di purezza e tradizione, stanno affrontando una sfida crescente.
Le distese sconfinate, caratterizzate da ulivi secolari, muretti a secco e scorci da cartolina, stanno diventando testimoni di una triste realtà. Tra questi paesaggi idilliaci, la strada che unisce Corato e Ruvo di Puglia, conosciuta come Strada Esterna Bracco, sta pagando il prezzo più alto.
Questo tratto panoramico, una volta gioiello della regione, è oggi vittima di un crescente fenomeno di abbandono rifiuti. Non stiamo parlando di piccoli pezzi di carta o lattine vuote, ma di veri e propri cumuli di spazzatura: dai pannolini alle confezioni di detersivi, dalle sedie alle scatolette di tonno. E la lista non finisce qui, con interi sacchetti di rifiuti “conferiti” in modo casuale da individui che sembrano aver perso ogni rispetto per la terra che calpestano.
È un attacco diretto non solo alla bellezza della nostra regione ma anche alla sua identità e al suo patrimonio. La Murgia, così amata da residenti e turisti, merita di più.
Ma quale potrebbe essere la soluzione all’abbandono rifiuti in queste zone?
Le moderne tecnologie possono venire in aiuto. Le telecamere mobili, per esempio, potrebbero monitorare queste aree, scoraggiando potenziali trasgressori e fornendo alle autorità le prove necessarie per punire i responsabili.
La comunità può anche giocare un ruolo cruciale in questa lotta. La sensibilizzazione e l’educazione sulle corrette pratiche di smaltimento dei rifiuti, unitamente all’adozione di strumenti tecnologici, possono ridurre drasticamente questo problema.
La natura non ha voce.
Siamo noi, la comunità, gli amanti della nostra terra, a doverla difendere. È giunto il momento di unire le forze, di adottare soluzioni innovative e di proteggere il nostro patrimonio.